Una è arrivata e un’altra mamma è pronta per partire. Ha avuto l’assegnazione della casa tanto desiderata e fra pochi giorni potrà abitarla con la sua bambina.
E’ sola e lavora poche ore al giorno, come tutte le donne africane deve provvedere a pezzi di famiglia rimasti al paese e che, anche per questo, hanno condiviso il progetto migratorio.
Farà fatica ma oggi sorride, superato il grave momento di sconforto che ci aveva tanto preoccupato, abbiamo reagito con lei chiedendo e mettendo in campo risorse nuove per problemi nuovi.
Questo spesso ci sfugge, “loro” parlano un paio di lingue ma non sono in grado di raccontare ciò che hanno vissuto e cosa davvero sperano, è nostro compito ascoltarli con le orecchie ma anche con il cuore.